E così si parte. Iniziamo a pedalare alle 10 mentre la ridente località turistisca trentina inizia ad animarsi. Io in qualità di bike-tester, approfitto dell' occasione per provare una nuova mtb full, un nuovo paio di scarpe da freeride ed un innovativo accessorio tecnico ancora in fase di collaudo. Questo oggetto è stato subito criticato e battezzato dai miei compagni di pedalata, "il lanciarazzi".
Fra risate, molte foto e sfottò, guadagnamo quota fino ad arrivare al rifugio di S: Giovanni, posto a 1050 metri slm. Enea dopo aver visto un cartello con scritto "Ristorante Aperto", esclama : HO FAME !!!.....che ore sono???.....mezzogiorno !?!?!? ..... FERMIAMOCI SUBITO A MANGIARE!!!!! Dopo una richiesta così gentile, non ci resta che accontentarlo. Pausa Pranzo. Il rifugio S.Giovanni è in un contesto paesaggistico molto notevole, con un ampio spiazzo per mangiare all' aperto, che è già molto popolato da numerosi biker tedeschi. All' ingresso c'è un cartello con scritto : "gnocco fritto" ; dentro di me penso: "questi trentini ne sanno una più del diavolo ". Invece c'è un motivo più logico per questo : i due gestori, una coppia di ragazzi simpaticissimi, sono emiliani, , rispettivamente di Modena e Reggio Emilia. In loro compagnia ci facciamo un enorme panozzo accompagnato da una fresca birra ( ndr. l'atleta Enea voleva bere della Coca ........). E' ora di togliere il disturbo, salutiamo i nostri conterranei e saliamo verso il rifugio S.Pietro, che è ricavato all' interno di una chiesetta abbandonata. Dalla sua terrazza panoramica si ha una vista mozzafiato sulla parte nord del Lago di Garda. Scattiamo qualche foto poi proseguiamo. Da questo punto in poi iniziamo a perdere quota facendo tanti saliscendi compresa la bella e tecnica discesa di Lomasone.
A metà di questa discesa Gianlu buca : cambio gomme a tempo di record......... perchè siamo divorati dalle zanzare. Alla fine della discesa, facciamo un salto spazio-temporale : siamo in una vallata che ricorda i paesaggi Svizzeri, mi aspetto che all' improvviso spunti Heidi con Peter e le caprette. Chi lo avrebbe mai detto, che a pochi km. dal brulicare turistico del lago di Grada ci fosse una realtà così affascinante e rilassante come quella della valle di Fiavè.
A metà di questa discesa Gianlu buca : cambio gomme a tempo di record......... perchè siamo divorati dalle zanzare. Alla fine della discesa, facciamo un salto spazio-temporale : siamo in una vallata che ricorda i paesaggi Svizzeri, mi aspetto che all' improvviso spunti Heidi con Peter e le caprette. Chi lo avrebbe mai detto, che a pochi km. dal brulicare turistico del lago di Grada ci fosse una realtà così affascinante e rilassante come quella della valle di Fiavè.
Prossima ed ultima tappa, il lago di Tenno, attraversando il Passo del Ballino. Nei pressi del lago c'è il "Canale di Tenno", uno dei più caratteristici e ben conservati borghi medievali d' Italia.
Passando attraverso i suoi stretti vicoli, anche uno di "bassa" cultura come Enea, rimane impressionato. Siamo all' epilogo, lasciato il Canale di Tenno, non ci resta che buttarci a capofitto nell' ultima impegnativa discesa : una perdita secca di 400 metri di dislivello in 2 km.Bene, anche questa è andata, siamo a Riva, ci mescoliamo ai vacanzieri lungo la ciclabile sulla riva del lago. Come tappa conclusiva, ci aspetta un bel gelato ristoratore prima di ritornare a casa.
Complimenti a Gianlu per l' ottima organizzazione e per averci fatto scoprire un nuovo aspetto paesaggistico "dietro le quinte di Riva del Garda".
bravo Gumu, bel racconto e belle foto, fotovideo compreso! P.S. i ragazzi del S.Giovanni sono lui di Bologna e lei di Albareto ;)
RispondiEliminagrazie, grazie.
RispondiEliminaper i 2 ragazzi di s.giovanni, è un dettaglio, siamo comunque tutti fratelli.........
ciao bel.