BENVENUTI A CASA DEL "SIMPATICO" MTB

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ASSOLUTAMENTE MTB , VIAGGI E LA BUONA
COMPAGNIA DEGLI AMICI




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LA MEGLIO ! ! !

giovedì 19 maggio 2011




DICE IL SAGGIO : “C’ E’ SEMPRE UNA PRIMA VOLTA”

Castelvetro : 15 maggio 2011 : è il giorno della GRASPALONGA.
Questa è la 3^ tappa del circuito IMA-SCAPIN a cui il gruppo IDITA BIKE RACING TEAM sta partecipando con “Ambizioni” di classifica. Siamo andati fino a Spilimbergo in Friuli, non vuoi andare a Castelvetro di Modena ? Infatti la mattina della gara si contano al via numerosi IDITABOYS. Però puntuale come non mai, anche quest’ anno si è manifestata la maledizione di TUTANCAMONGRASPLONG : sabato sole con 30°c, domenica cielo nero e pioggia con 14°c. Le condizioni ideali per il terreno di questa zona. Viste le mie precedenti esperienze negative di gare in queste condizioni meteo, sono incerto sul da farsi: parto o non parto ? A 20 minuti dal via sono ancora barricato in macchina quando improvvisamente smette di piovere. Inconsciamente mi ritrovo ad aprire il baule per estrarre la bici dalla macchina : OK parto anche ho il sospetto che sto per fare una cag…..ta. Il sospetto si rafforza quando vedo Alessandro fermo ad un bar che alla mia intelligente domanda “ cosa fai lì ? “ mi risponde : “ ne ho già avuto abbastanza l’ anno scorso” . BENE !!!! penso io.
Vado in griglia e mi consolo un po’ vedendo che i biker sono tanti. Nella massa distinguo altri IDITABOYS : Marco, Roberto, Ruggero e Donny. Enea ed Omar immagino che siano più avanti. Penso per un istante a che cosa andrò incontro quando lo speaker dà il via alla corsa. 500 metri fuori dal centro del paese ho un’ apparizione : vedo Omar sul bordo della strada armato di ombrello che ci guarda passare. NOOOO!!! Il nostro Capitano non è partito. Vista la sua lunga esperienza di competizioni, questo è un brutto segnale oppure più probabilmente è ancora appesantito dall’ abbuffata di pesce che si è fatto ieri al mare. Mi saluta calorosamente con un ghigno inequivocabile.
Arriviamo alla prima discesa, il fondo è molto bagnato e viscido ed alcuni biker mi cadono davanti come delle pere mature : bisogna essere dei gran equilibristi per stare in piedi. Cautamente arriviamo alla salita delle 3 Croci. In alcuni tratti il grip è un’ utopia e bisogna procedere a piedi. Davanti a me vedo una figura amica, è Donny. Provo a raggiungerlo ma vedo che i 20 metri che ci separano non diminuiscono, probabilmente la croce che sto portando io sul Monte Golgota è più pesante della sua. Giunti in cima alle “3 Croci” mi vede, ma io gli dico di non aspettarmi. Adesso mi tocca una lunga e “bella” discesa. Vado cauto ma in una curva perdo il controllo dell’ anteriore e vado in terra. Nessuna conseguenza grazie alla bassa velocità. Cercando di controllare le derapate a destra e a manca, arrivo in fondo alla discesa con almeno 5 kg di zavorra in più : è tutto il fango che ho raccolto. Ricomincio a pedalare ma la bici è frenata. Mi fermo a pulirla alla bene meglio e riparto. Il cambio nei rapporti più lunghi salta, dovrò pedalare solo agile, peccato…a me che piace il padellone…..Passo davanti al 1° ristoro dove premurosi mi offrono acqua e Sali. Io ho il coraggio di fare lo “Spiritosone” e gli dico :” oggi di acqua ce n’è già abbastanza”. Se mi hanno mandato a quel paese hanno fatto bene. Poco più avanti vengo quasi investito da un pirata della strada, un biker che viene contromano all’ impazzata. Non credo ai miei occhi: è Enea che sta tornando indietro. Si ferma e mi raggiunge. E' incazzato nero, ha già fatto la salita successiva tutta a piedi perchè non si riesce a pedalare, proprio oggi che era partito per fare il garone con i gradi di capitano. Provo a convincerlo a venire con me, c'è la classifica da salvare. Mi segue seguito dall' eco delle sue imprecazioni solo per spirito di amicizia. Intanto il mio cambio continua a fare il saltimbanco, ho percorso solo 10 km ed i miei dubbi aumentano. Il mio compare mi dice :"è come l' anno scorso ed è stata una m...rda". Mi blocco, fermo la bici e medito : a malincuore e per la 1^ volta prendo una decisione drastica: MI RITIRO. Giro la bike e mestamente ritorno verso la macchina. Di lì a pochi minuti vengo inondato da un intenso temporale che stranamente mi ridà un po' di buon umore, magra consolazione.


Invece esprimo ONORE E CONGRATULAZIONI a tutti coloro che hanno continuato fino alla fine a dispetto delle notevoli difficoltà tecnico-meteorologiche. BRAVI.

1 commento:

  1. che dire Gumu... leggendo il tuo racconto mi sembra di rivivere la mia prima ed unica esperienza in quella gara... anche li fango a gogo... e a me aveva salvato il fatto che avessi la Lefty.... avevo ancora la C'Dale front... ricordo gente ferma lungo il percorso a pulire le bici per farle funzionare... che dire.. onore anche a voi che, nonostante tutto siete partiti lo stesso... per il Team, per voi stessi, per la passione che avete per questo sport. Il ritiro non e' una cosa cosi' drammatica... si parte, si valuta e ci sta anche il ritirarsi. La fatica va bene... ma bisogna poi anche divertirsi.
    Baci e abbracci
    Gianlu

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